15 aprile 2018

Crisi economica alla fine del '700 nello Stato pontificio. Necessità di migliorare l'industria e il commercio.


ASR, Campioncini di panni
di lana allegati ad una pratica
Dal 1740 alla fine del secolo sul trono pontificio si succedono quattro pontefici: tre dei quali provenienti dalle provincie settentrionali dello Stato pontificio.
Benedetto XIV (1675- 1758) veniva infatti da Bologna, Clemente XIV (1705-1774) da Sant’Arcangelo di Romagnae Pio VI (1717-1799) da Cesena.
Solo Clemente XIII (1693-1769) veniva da un'antica e nobile famiglia veneziana

Comunque questi quattro papi, oltre che dalla lunga durata dei loro pontificati, furono accomunati dalla caratteristica che nessuno di loro era un rampollo delle famiglie dell’aristocrazia romana o laziale legate alla Curia. 
Arrivavano da quelle province settentrionali dello Stato pontificio, che indubbiamente erano le più ricche ed evolute nel panorama del sonnolento Stato pontificio e influenzate da interessi di tipo europeo. 

TENTATIVI DI RIFORME PER SUPERARE LA CRISI. La caratteristica che meglio li contraddistinse era il tentativo di procedere sulla strada delle riforme, nonostante gli ostacoli che avrebbero incontrato. 
Va considerato infatti che proprio alla fine del '700, si acuisce la crisi economica nello Stato pontificio. Intanto era cambiato il clima politico e culturale generale, e le  teorie illuministiche cominciavano a girare anche fra i ceti dirigenti. Per questo anche i papi cercarono di individuare i principali fattori che influivano negativamente sulla produzione dell’industria e del commercio, sulla circolazione interna delle merci, settori centrali per migliorare l'economia dello stato. 
Per meglio operare però, c'era però la necessità di conoscere bene il contesto che ruotava intorno al sistema produttivo e commerciale. 
E così, durante il pontificato, di Gianangelo Braschi (1775-1799), diventato pontefice con il nome di Pio VI,  si arrivò nel 1797 a progettare un un censimento per monitorare la situazione delle manifatture esistenti nelle province lontane da Roma.

Fabrizio Ruffo
FABRIZIO RUFFO, TESORIERE GEN. della Reverenda Camera Apostolica. Il cardinale Fabrizio Ruffo, è un importante figura di economista e riformatore. Il suo nome è collegato anche al Congresso Accademico di Agricoltura, Manifatture, e Commercio di Roma costituitosi nel 1787. 
Appoggiato dal cesenate papa Pio VI,  Ruffo ideò e avvio  l'iniziativa del censimento, i cui dati , una volta raccolti, confluirono nella redazione di un Catalogo delle manifatture dello Stato pontificio, documento conservato presso l’ASR (vedi nota)*.

CONGRESSO ACCADEMICO ROMANO. Il Congresso romano era in sostanza un’Accademia inserita nel clima culturale del Settecento - l’ epoca dei lumi - quando, fra l'altro, fiorirono le riunioni di eruditi, che si dedicavano agli studi più raffinati e all'approfondimento delle conoscenze di più alto livello. L'illuminismo fu portavoce del moderno spirito scientifico, che rifiutando la concezione medioevale della realtà, rivendicò la fiducia nell'osservazione diretta dei fenomeni e nell'uso autonomo della ragione.
Le materie cui dedicarsi era le più svariate, nel caso di questo Congresso romano si trattava di studi di carattere scientifico. Questa accademia era presieduta da una personalità di spicco nella vita economica romana e una delle più' alte cariche della gerarchia ecclesiastica proprio quel Fabrizio Ruffo, tesoriere generale della Camera apostolica, carica a cui era stato eletto nello stato pontificio nel 1785.
Fucina per la lavorazione dei metalli
Encyclopedie Diderot
Il sorgere di questo tipo di accademie evidenzia l'esistenza di una cultura scientifica che spingeva per affermarsi, e che considerava di fondamentale importanza l' interesse per le  questioni attinenti allo sviluppo economico. Di solito, le idee nuove nello Stato pontificio erano guardate con sospetto e quindi qualsiasi persona o associazione ritenuta ambigua era sottoposta ad un attento controllo governativo. Non era così per questa accademia, perchè il patrocinio del Ruffo la metteva al sicuro.

FINALITA' DEL CATALOGO. Ma quali sono le finalità di questo Catalogo? Raccogliere informazioni dettagliate su tutte le fabbriche che operavano nelle diverse province dello Stato, ma non solo!
Interessava conoscere altri dettagli significativi quali: la tipologia di prodotti, notizie sulla manodopera impiegata, i nominativi dei responsabili delle ditte, e altre osservazioni e suggerimenti fatti dalle autorità locali interpellate per censire la situazione.
L'arte di fabbricare specchi,
Encyclopedie Diderot
Inoltre il Congresso sollecitava anche l'invio di campioni relativi ai manufatti, che si fabbricavano (ad es. i campioni di tele), per valutare la loro qualità e conoscere i prezzi. 
Quale era lo scopo finale? Individuare i prodotti migliori, le fabbriche più innovative per incentivarle  con premi o assicurando la sospirata protezione statate. Grazie allo spirito di emulazione che si sarebbe sviluppato altri privati imprenditori avrebbero potuto dimostrare la loro capacità di fare, il desiderio di migliorare. Ovviamente questa manovra si inseriva in un piano più ampio di sviluppo dell'industria e del commercio, voluto dallo stesso tesoriere Ruffo negli anni 1785 -  1793.
In questo caso non si utilizza la visita di persone esperte di economia per conoscere la realtà manifatturiera. Si spediscono invece lettere, sottoscritte dal Ruffo, alle autorità locali (governatori, magistrati, etc), invitandoli a stendere dei rapporti dettagliati sulle industrie e sul commercio della città di loro competenza. 
Chi più chi meno rispose alla lettera, e le osservazioni - spesso molto analitiche - raccolte furono trascritte poi su Catalogo, che mostra una realtà difforme tra città e città (citerò solo la perla costituita da Bologna).
Elaborare questi dati sul commercio e sull'industria avrebbe permesso di intervenire  e svecchiare la sonnolenta realtà dello Stato.

LE CARTE D'ARCHIVIO. Il Catalogo delle manifatture dello Stato pontificio è conservato in Archivio di Stato di Roma, nel fondo Camerale II, Commercio e industria. Vedi  poi  M.Morena, Il Congresso accademico romano e la redazione del catalogo delle manifatture pontificie (1787), Roma, ASR-Scuola di APD, 1997